Naturale o sintetico: sai cosa cambia?

C’è chi sceglie un capo per come cade, chi per come si sente sulla pelle. Ma a fare la differenza, spesso, è la materia di cui è fatto.

Le fibre non sono tutte uguali: alcune respirano, altre trattengono.
Alcune invecchiano con grazia, altre si consumano in fretta.

E non tutti sanno che durante il lavaggio, i tessuti sintetici rilasciano microplastiche invisibili che restano nell’ambiente.

Per questo, scegliere una fibra naturale non è solo una questione di comfort: è anche una scelta di cura.

Abbiamo raccolto qui alcune informazioni essenziali, da leggere con calma.

Cosa sappiamo davvero sulle fibre?

Tutti i tessuti, anche quelli naturali, rilasciano microfibre durante il lavaggio.
Ma la differenza è nella materia di cui sono fatte.

Le fibre sintetiche – come poliestere, nylon o acrilico –
rilasciano minuscole particelle di plastica che
non si degradano e restano nell’ambiente per decenni.

La maggior parte delle microplastiche presenti nei nostri mari 
deriva proprio da questo tipo di lavaggi domestici.

Le fibre naturali – come il cotone, la lana o il lino –
rilasciano invece microfibre biodegradabili. 
In acqua dolce, salata o in impianti biologici,
si decompongono in modo naturale senza lasciare traccia.

Cosa significa scegliere naturale?

Vuol dire ridurre l’impatto ambientale di ogni lavaggio, fare una scelta più consapevole anche nei piccoli gesti quotidiani.

È un modo concreto per prendersi cura di sé, del proprio capo… e di ciò che ci sta intorno.

Il cotone biodegrada, davvero.

Secondo diversi studi indipendenti,
il cotone può decomporsi fino al 90% in meno di 40 giorni,
in condizioni ambientali naturali.

È una fibra vegetale, priva di plastica,
che torna alla terra senza accumularsi.

Questo lo rende una scelta più sicura, anche sul lungo periodo.

In conclusione

Scegliere fibre naturali non è solo questione di benessere sulla pelle:
è un gesto semplice, che fa bene anche all’ambiente.