La Storia dell'intimo #Parte 4: la CAMICIA
La camicia è diventata parte fondamentale dell'abito formale e, in tempi più recenti, anche dell'abbigliamento maschile più casual, ma le sue origini sono piuttosto umili.
Comparve nel Medioevo come indumento intimo, il primo a contatto con la pelle, ragion per cui la camicia bianca era considerata un segno di distinzione: indicava uno status sociale e un benessere economico che permettevano di indossare biancheria pulita ogni giorno, un'abitudine imposta dalle modeste condizioni igieniche dell'epoca.
Di fatto, mettere una camicia pulita era un'alternativa alla scarsa pulizia quotidiana.
Le camicie erano dunque un bene prezioso,
un dono importante e una parte della dote nuziale.
*John Lennon sfoggia una camicia dal tipico colletto di fine anni Sessanta.
Poichè la camicia nasce come capo di biancheria, la massima attenzione era riservata al colletto, che era la parte visibile, e ai suoi accessori, ossia la cravatta.
Fin dal 1600, il collo della camicia si presentava in un'ampia gamma di versioni,
dal colletto piatto alla francese, alla gorgiera in uso presso le corti italiane.
Nel 1913, viene rilanciata dall’azienda Cluett-Peabody & Co. che incarica il noto disegnatore pubblicitario J.C. Leyendecker di propagandare The Arrow Collar Man, le camicie con gli speciali colletti staccabili.
Verso gli anni ’20, il campionario è di oltre 400 tipi di colletti.
Passa di moda il colletto rigido da staccare, lavare e inamidare.
Nel corso del Novecento i diversi modelli di collo furono soggetti ai cambiamenti dello stile di vita ed alla moda: collo alla francese, arrotondato, a punte dritte, a linguetta e button-down.
*La camicia Faretessile è in jersey di cotone Filoscozia® scopri >
Ciò che è rimasto invariato nel tempo è il ruolo centrale della camicia nel guardaroba maschile.